DENTRO E ATTORNO ALL'ARMADIO - ORGANIZZAZIONE DEI MATERIALI

Alla Scuola di Cucito per Negati, allegro e utilissimo gruppo Facebook, mi trovo davvero bene, non c’è alcun dubbio. In una decina di giorni ho già imparato molte cose, ho chiacchierato con varie maniache del cucito, ho avuto una disputa con la simpatica Donatella (che fra il resto mi deve ancora un caffè), ho cercato di rendermi utile, dando qualche modesto consiglio, ho ammirato i lavori delle altre creative e ho pure sbirciato negli angoli del cucito di alcune molto-poco-disordinate-signore!

Sì, perché, qualche giorno fa, è stato proposto un divertente argomento, che ha subito catturato l’attenzione e che ha dato vita ad un vivace scambio di opinioni: Qual è l'angolo del cucito più disordinato?

Molti sono stati i contributi delle varie sartine, ma sinceramente di disordinato io ho visto gran poco, nonostante la sensazione comune di essere sempre in una situazione di caos totale.

Ed io? Io - ho pensato - come sono messa? Com'è il mio angolo del cucito? Com’è il luogo delle mie malefatte? È ordinato o disordinato? Potrebbe essere diverso, organizzato meglio, sfruttato in maniera più efficace?

Vorrei poter dire di avere una craft room di grandi dimensioni, dotata di un grande tavolo centrale per lavorare, di una zona per stirare con l’asse sempre montata, di armadi, di scaffali, di vani di ogni forma e dimensione per sistemare le mie mercanzie. Vorrei anche nella stessa stanza - anche se non c'entra nulla con il cucito - un angolo falegnameria, sufficientemente delimitato, per grattare, segare, scrostare, incollare e dipingere senza l’ansia di sporcare dappertutto.

Una stanza ad hoc - è evidente - rimane un sogno davvero impossibile, ma per fortuna ho un piccolo spazio, nella mia altrettanto piccola lavanderia, che mi permette di avere un certo margine d'azione e diventa all'occorrenza, seppur con manovre spesso macchinose, una mini craft room, dove alla fin fine non manca proprio nulla. Questo, naturalmente, quando non vi sia in mezzo una catasta di panni da stirare o lo stenditoio piantato, il che avviene di solito un giorno sì e un giorno anche.

Se qualcuno di voi ha letto La storia di un armadio, sa già che in questo locale viene ospitato tutto quello che mi serve per svolgere le mie attività creative o, almeno, la gran parte di esse. Non sempre ci posso lavorare, come ho spiegato prima, ma è già molto. Almeno non devo nascondere le scatole sotto il letto o lasciarle in bella mostra in salotto o in cucina!

Ma che cosa c’è esattamente dentro l’armadio? E perché la lavanderia si può trasformare in una mini craft room?

Ci sono quattro grandi spazi che ho organizzato scientificamente.

Sul ripiano più alto sono collocate tutte le mie pubblicazioni: libri, riviste, enciclopedie, quaderni, raccoglitori di vario tipo. Purtroppo sono in doppia fila - l’armadio è molto profondo - perché sono molte e, quindi, recuperare quelle dietro significa necessariamente tirare fuori tutto, ma almeno ci stanno.

Il secondo vano è riservato a scatole e scatoline, alcune di legno rivestite da me con la carta adesiva (erano quelle del vino). A portata di mano, naturalmente, il cestino del cucito e la sacra scatola blu del ricamo dipinta a mano e con il coperchio decorato, regalo di mio marito (che allora non era mio marito) e che mi è stata donata più di vent’anni fa.

Fin qui tutto bello ed ordinato, non trovate? 

Scendendo, però, le cose si complicano un po’, perché la carenza di spazio mi costringe spesso a sfruttare in maniera impropria il vano, appositamente studiato, sul quale dovrei lavorare. In pratica il terzo ripiano diventa spesso il ricettacolo di tutto quello che sto usando o che userò in tempi brevissimi e che quindi è meglio tenere a portata di mano, creando situazioni simili a questa.

La cosa chiaramente sfugge ad ogni logica, perché questo spazio è stato studiato (da me) e realizzato (dal consorte) per svolgere una funzione precisa, che - ahimè - non svolge mai. Il ripiano dovrebbe rimanere completamente vuoto, perché su di esso dovrebbe essere collocata la macchina da cucire o l'occorrente per lavorare al progetto in corso. 

Non sono casuali, in questo senso, la luce e il piano scorrevole, che trasforma il ripiano dell'armadio in un vero e proprio tavolino. Certo non ha la stabilità di un tavolo reale, ma la soluzione visto lo spazio ridotto non è affatto male.

A proposito della lampada... devo ammettere che il collocare all’interno dell’armadio una scatola con delle prese elettriche è stata una vera genialata (non mia naturalmente), perché è una vera comodità. La realizzazione di questo optional è stata, però, davvero complicata, perché non si è trattato solo di bucare l’armadio per far uscire il filo, si è dovuto anche fare lo slalom fra gli scaffali laterali all’armadio (quelli nascosti dalla tenda) e superare lo spessore del piano scorrevole, valutando quindi le due posizioni dello stesso.

Vista la fatica fatta per creare questo angolino, è davvero un peccato non sfruttarlo come si deve. Infatti spesso mi ritrovo ancora a lavorare in cucina o in salotto. 

Vabbè...

Ed eccoci, infine, all’ultimo ripiano, quello più basso, grazie al quale l’armadio è stato definito l’armadio dei morti, perché qui ci stanno tutte le cose da riparare, i lavori cominciati, quelli che dovrei fare da un momento all’altro, ma che in verità stazionano qui da mesi, per non dire da anni, come il grande sacchetto con dentro tutte le mie bambole da risistemare.

Un gran casino, insomma. Ordinato, ma pur sempre un casino.

Naturalmente il mio materiale creativo non si esaurisce qui, perché gran parte di esso è contenuto in una serie di scatole, posizionate sopra l'armadio e sui mobili vicini.

Considerando che la lavanderia è davvero piccola, potete ben immaginare quanto incombenti siano queste mercanzie e quanto difficoltoso sia il recupero dei singoli materiali.

Ecco perché, da qualche anno, ho sperimentato - con successo, direi - un metodo per orientarmi nelle varie scatole. Non crediate, infatti, che io abbia sempre presente cosa ci sia dentro.

Ho comprato un normalissimo quaderno ad anelli con moltissime buste trasparenti.
 
Poi ho creato tutta una serie di schede, sulle quali ho attaccato un campioncino del tessuto o del filato, spesso con una breve descrizione, e con evidenziato soprattutto il numero della scatola nella quale lo posso trovare.

Le schede sono in realtà semplici appunti, spesso in trasformazione, quindi il quaderno non risulta particolarmente bello da vedere. È però estremamente comodo.

Fondamentalmente sono una persona ordinata, ma non fatevi ingannare, quando lavoro attorno a me c’è la baraonda. Ho notato, addirittura, che questa cresce in maniera proporzionale alle difficoltà che incontro, perché provo e riprovo, ricomincio, cambio, invento e sperimento, lasciando tutto in bella vista. Se poi ho il momento di panico, quello che arriva, quando sei talmente infognato che non puoi né lasciar perdere né sospendere (ché in genere hai pure il tempo contato), allora pare veramente sia passato un tornado.

A quel punto l’unica cosa utile è fare un bel respiro, rimettere tutto in ordine, liberando il tavolo, riponendo i materiali all’interno delle scatole, disfacendo quello che non va bene, meglio ancora ricominciando dall’inizio, preferibilmente il giorno seguente.

E voi cosa vi siete inventate per organizzare i vostri materiali? E come riducete lo spazio attorno a voi, mentre lavorate?



Aggiornamento del 5 marzo 2019

Con il passare del tempo, lo smaltimento dei lavori in sospeso, l'eliminazione dell'irrecuperabile e la riorganizzazione dei materiali anche l'ultimo vano ha assunto un aspetto più consono e l'armadio è tornato ad essere fonte di gioia e non di frustrazione!




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14 commenti :

  1. uauuuu ma sei organizzatissima! Ho capito, non pubblico più nulla...io ho tutto in due o tre ante degli armadi ma la scrivania del cucito è davvero un vero disastro...vedi foto su fb!!! Buon inizio settimana, Barbara

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    1. Se non fossi organizzata, non potrei tenere tutta quella mercanzia in casa: non ci starebbe! Meno organizzata quando lavoro, te lo assicuro. Pubblica, invece, siamo tutte curiose!

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  2. allora... di primo acchito mi stavo per mettere a piangere, poi scorrendo le foto e vedendo le scatolone ho pensato: come le mie (solo che le mie sono trasparenti).
    Ma lo sconforto più totale è arrivato quando ho visto l'organizer.

    Io ho fatto una cosa del genere solo per libri e barbie. Per la stoffa nemmeno ci ho pensato.

    Io avrei una craft room che è diventata un magazzino, ma conto di rimediare a questa situazione incresciosa nel corso del 2014. Per il resto, quando mi dedico ai miei lavoretti, faccio su e giù diciottomila volte al giorno per le scale portando il materiale che mi serve in cucina.
    In quesi giorni non mi serve la mezz'ora di cyclette.

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    1. Anche a me piace lavorare in cucina, però purtroppo ho solo una piccola penisola e non un vero tavolo, per cui sono sempre troppo stretta per i miei gusti! L'organizer è solo un modo per semplificarmi la vita e per non fare troppa fatica: le scatole sono posizionate parecchio in alto e sono tutte molto pesanti, come potrai immaginare. E' impensabile aprirle tutte alla ricerca di quello che serve, perché significherebbe necessariamente salire e scendere dalla scala parecchie volte con un pacco gigante sopra la testa. Una volta quasi mi sono uccisa in questa operazione. Inoltre, quando mai quello che ti interessa è nella prima scatola?

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  3. Come ti invidio sei organizzatissima! Io invece vivo nel caos più totale, è più forte di me, e quando cerco di mettere in ordine poi non trovo più nulla

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    1. C'è chi nel caos ci sta bene e trova comunque quello che serve. Io nel disordine ci sto male, non sono (= sarei) abituata. In verità, specie da quando è nato mio figlio, le cose sono molto cambiate ed ho imparato a fregarmene un po' di più. Non mi piace, però è questione di sopravvivenza: o mollo un po' (ultimamente sto mollando parecchio) oppure impazzisco!

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  4. Sei molto organizzata!!! Io invece ho tutto ovunque!!!

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  5. Federica tu sei ordinatissima!!! io non ti dico come sono combinata ad organizzazione ed ordine ... stendiamo un velo pietoso!!! E' anche vero che non ho molto spazio in casa ... quindi avendo una minuscola tavernetta mi sono organizzata li sotto ... solo che fa freddo e alla fine non ci vado quasi mai .. preferendo cucire in cucina ... faccio le scale su e giu , ogni volta che devo cucire e quando compro materiale, prendo e porto sotto ... cosi che il mio craft room è diventato un magazzino :( dico sempre che devo sistemarlo ma alla fine è ancora li cosi... ma prometto che per il nuovo anno riorganizzo tutto ... comunque complimenti carinissimo il tuo blog ... se ti va passa a trovarmi sul mio http://lekosedikalinta.blogspot.it/ un abbraccio

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    1. E noi aspettiamo, fiduciose, di vedere il risultato! Quanto alle scale ... io ho quattro piani senza ascensore ... le odio!!! Sogno una casa tutta su un piano con una craft room di almeno 20 mq, un magazzino altrettanto grande, una cucina gigantesca e tutto il resto mignon ... tanto non serve a nulla: solo polvere da togliere! Segno subito il tuo blog nella lista di quelli che devo visitare, prima o poi ci arrivo, in quest periodo non arrivo a fare nulla! Grazie di avermelo segnalato.

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  6. Sono Oksana: Wow, che bello!!!!!!!! Io ho le cose creative sparse qua e la in giro per casa (dove c'era spazio in quel momento ;-) ). La scrivania del cucito viene ricavata dal tavolo da pranzo.. Per fare qualsiasi stupidaggine ci devo mettere talmente tanto tempo per organizzare lo spazio che mi passa la voglia di fare qualsiasi cosa ;-)
    Organizer per le stoffe - che bello!!!!!!!!

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    1. Ma ciao cara, che bello averti qui! Benvenuta! Il fatto che io abbia radunato tutto nell'armadio, non significa che, quando lavoro, io possa stare in lavanderia. L'hai vista, no? Già tanto, se riesco ad entrare. Quindi mi trasferisco armi e bagagli o in cucina o in salotto e, in effetti, spesso il dover tirare fuori tutto fa passare ogni ispirazione!

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  7. Squitty sono finalmente passata a salutarti e.... che invidia il tuo armadio!!!! io ho i materiali che vagano per casa da un posto all'altro, non sai come vorrei avere uno spazio (basterebbe davvero un armadio) per riporre tutto il mio casino. Ti seguo con grandissimo piacere. A presto cara!

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    1. Ma ciao Rita, che sorpresa! In effetti l'armadio è piuttosto capiente ed è molto utile. Inutile precisare, però, che se fosse ancora più grande lo riempirei tutto e, meglio, se avessi una vera craft room, non diventerei pazza a incastrare scatole e scatoline ed eviterei il trasbordo in altre stanze, perché in lavanderia devo comunque lavare, stirare, stendere. E' come un puzzle: apri qui, chiudi là, tira fuori, metti dentro .... Però non mi lamento di certo!

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